Perché la proposta di fusione?

La proposta di fusione è stata deliberata dai tre consigli comunali di Spera, Strigno e Villa Agnedo ma è appunto una proposta. Spetta infatti ai cittadini, acquisite le necessarie informazioni, decidere attraverso il principale strumento di democrazia partecipativa: il referendum.

Perché l'idea della fusione?

SERVIZI DI QUALITA' 
I dipendenti dei comuni, soprattutto in quelli più piccoli, lavorano da soli e affrontano ogni giorno norme e problemi sempre più complessi. Un’organizzazione adeguata consente maggiore specializzazione e risposte tempestive ai bisogni dei cittadini. La rete informatica e uno sportello per cittadini e imprese in ogni municipio sono le basi per rispondere a tutte le esigenze. Un comune bene organizzato alza la qualità dei servizi, la trasparenza e l’imparzialità dei provvedimenti.

VISIONE UNITARIA 
Superare rivalità e campanilismi permette di coltivare una visione d’insieme delle risorse, delle potenzialità, delle strategie di sviluppo, degli investimenti. Strumenti di programmazione unitari consentono di intervenire sui bisogni reali dei cittadini evitando duplicazioni e spese di gestione inutili. 

PESO POLITICO 
La capacità di rappresentare il territorio e di interloquire alla pari con Provincia e Comunità passa inevitabilmente dalle dimensioni del Comune, anche considerando che la nuova Comunità sarà rappresentata in base alla consistenza demografica dei comuni e deciderà la programmazione e il finanziamento delle opere pubbliche.

COSTI
Minori costi per gli amministratori e per il personale, dovuti anche ai blocchi imposti dalla Provincia, ma senza la necessità di ridurre i servizi. Ulteriori risparmi “di scala” nel settore dell’informatica, nelle consulenze esterne, nelle forniture dei materiali di consumo, nella manutenzione degli edifici e degli impianti e nella razionalizzazione delle modalità di gestione dei servizi pubblici.

INCENTIVI 
La Regione e la Provincia riconoscono forti incentivi ai comuni che si fondono.

ALTERNATIVE NON ADEGUATE 
L’alternativa alla fusione sono le gestioni associate obbligatorie su un tetto demografico complessivamente superiore ai 5.000 abitanti e per tutti i servizi comunali. Si tratta di una soluzione “ponte” verso la fusione, di difficile organizzazione e dagli esiti qualitativi ed economici incerti.

LA PARTECIPAZIONE AL PRIMO POSTO

Possono i cittadini prendere una decisione consapevole a favore o contro la fusione dei tre comuni? Naturalmente sì; attraverso un confronto continuo, aperto e trasparente con i loro amministratori e con i propri concittadini.

Utilizzando i media civici messi a disposizione dai comuni di Castel Ivano, Ivano Fracena e Samone in collaborazione con il Consorzio dei comuni trentini, gli amministratori locali intendono coinvolgere direttamente i cittadini nella valutazione della proposta.Il metodo adottato rappresenta una possibilità concreta e innovativa per sviluppare partecipazione e senso civico: requisiti indispensabili per esprimere una scelta consapevole.

Mercoledì, 11 Marzo 2015 - Ultima modifica: Mercoledì, 09 Marzo 2016