La Claudia Augusta Altinate fu una delle piu' importanti strade militare della X regio, iniziata da Druso nel 15 a.C. e terminata dall'imperatore Claudio, suo figlio, nel 47 d.C.: il ruolo di collegamento che svolgeva questa strada, doveva rappresentare sia dal punto di vista militare sia da quello economico il peso che l'area delle tre venezie sosteneva in quanto, partendo da Altino (in provincia di Venezia), porto della laguna veneta, al centro delle rotte tra Ravenna e Aquileia, la Claudia Augusta si snodava attraverso le valli alpine fino alla Rezia e di qui al Danubio (ab Altino usque ad flumen Danavium, come riportato nell'iscrizione incisa sul miliario di Cesiomaggiore (nella provincia di Belluno)). La via si trova a fare da direttrice portante ai collegamenti della zona della X regio, "dopo che le Alpi erano state aperte con la guerra", da cui si capisce la sua notevole importanza militare. Ma qual'era il percorso della Claudia AugustaAltinate?
            
    
    
      
  
    
  
l percorso della Caludia Augusta Altinate e' stato ricostruito dagli storici grazie a ricerche effettuate direttamente sul territorio, analizzando le tracce lasciate in diverse zone del triveneto. Anche grazie ad alcune scoperte archeologiche, come ad esempio il "cippo" rinvenuto a Cesiomaggiore (nella provincia di Belluno), o un altro miliario scoperto nei dintorni di Rabla' (vicino a Merano (in provincia di Bolzano)), si sono potute determinare le caratteristiche del percorso cge viene riportato in figura. Da Altino (in provincia di Venezia), quindi, la via portava al feltrino per poi attraversare la Valsugana fino a Trento; da qui seguendo la valle dell'Adige la Claudia Augusta varcava l'odierno confine presso Merano (nella provincia di Bolzano) per raggiungere infine il Danubio. Per analizzare meglio l'effettivo andamento che aveva la Claudia Augusta Altinate è opportuno dividere il percorso in tre parti: la prima fino a Feltre (in provincia di Belluno); la seconda si snoda lungo il tratto alpino che la Claudia Augusta Altinate seguiva; mentre la terza arriva fino al Danubio
Come abbiamo detto, la Claudia Augusta Altinate collegava l'Adriatico con il Danubio, partendo dal porto di Altino. Ancora oggi si discute sul percorso che la strada avrebbe dovuto seguire in alcuni punti che, nonostante le ipotesi di alcuni storici, rimangano ancora incerti. Tuttavia si e' sostanzialmente d'accordo su diverse zone "fisse" toccate dalla via militare, quali la zona del feltrino, la Valsugana, Trento, la valle dell'Adige, Merano ed infine il Danubio a Maia, luogo in cui la strada ha termine. Partendo da Altino, quindi, che e' ormai ufficialmente riconosciuto come luogo principale dal quale parte tutto il sistema viario del nord-est, possiamo pensare di percorrere noi stessi la strada cercando di capire il tragitto che le legioni romane seguivano per raggiunge le Alpi: lasciato il centro portuale la via proseguiva con un rettilineo diretto verso nord, seguendo il quale incontrava presso l'odierno comune di Carbonera (in provincia di Treviso) la via Postumia, diretta da est a ovest verso Aquileia (in provincia di Udine), attraversando cosi' la pianura trevigiana. Probabilmente poco piu' ad est di Nervesa della Battaglia (in provincia di Treviso) la Claudia Augusta attraversava il Piave per raggiungere il feltrino e le zone alpine. Al giorno d'oggi non si ha ancora l'assoluta certezza di quale fosse l'effettivo percorso della Claudia Augusta per raggiungere la zona del feltrino dato che esistono diverse tesi, nessuna delle quali pero' ha prevalenza sulle altre. Probabilmente una volta giunta a Valdobiadene (in provincia di Treviso) la strada avrebbe continuato il suo percorso mantenendosi sulla sponda sinistra del Piave fino ad attraversare nuovamente il fiume presso Busche (in provincia di Belluno), da dove avrebbe raggiunto la citta' di Feltre (in provincia di Belluno) passando per Cesiomaggiore (in provincia di Belluno). Tuttavia altre ipotesi avanzate da studiosi come il De Bon attestano il passaggio della via attraverso la stretta di Quero (in provincia di Belluno), dopo aver ripassato il Piave da Vidor (in provincia di Treviso); altri ancora come il Bellis e Alpago Novello parlano di un proseguimento lungo il corso del Soligo che avrebbe portato la Claudia Augusta a superare il passo di Praderadego o quello di San Boldo (entrambi i passi sono in provincia di Belluno) per poi raggiungere Feltre scendendo lungol a val Belluna. Secondo lo stesso De Bon, pero', la via una volta raggiunta Feltre, proseguiva in direzione delle sorgenti del Piave percorrendo la val Pusteria e la valle dell'Isarco fino al Brennero (in provincia di Bolzano): escludeva, quindi, che la strada documentata dal cippo di Rabla' (vicino a Merano (in provincia di Bolzano)) fosse proprio la Claudia Augusta Altinate, ma che, invece, dovesse trattarsi di una seconda via denominata Claudia Augusta Padana, che molti storici invece ipotizzano passi attraverso la valle dell'Adige per collegare Verona con Trento e le Alpi retiche. Pur non essendo tutte convincenti le varie ipotesi, alcune delle quali risultano anche contrastanti tra loro, sta di fatto che il feltrino assume un'importanza rilevante svolgendo il ruolo di passaggio obbligato per il collegamento tra l'Adriatico e i passi alpini, documentato nel miliario rinvenuto nei pressi di Cesiomaggiore, il quale rappresenta una forte carica celebrativa nei confronti dell'imperatore ma anche dell'intero esercito romano.
Intendiamo con il termine "tratto alpino" il percorso seguito dalla via all'interno del Municipio di Feltre, anticamente Feltria, il quale comprendeva parte della Valsugana fino al torrente Sila presso Pergine (in provincia di Trento), la conca feltrina, il territorio di Lentiai (in provincia di Belluno), il bacino del Cismon fino alla confluenza con il Brenta. Analizzando questo tratto ci troviamo di fronte a due maggiori ipotesi tra le tante avanzate: la prima identifica con la Claudia Augusta la strada che raggiungeva Feltre e proseguiva toccando Arten (in provincia di Belluno), Castel Tesino, Borgo Valsugana (entrambi in provincia di Trento), Trento, Merano (in provincia di Bolzano), ecc. La seconda, invece, espone che la via da Praderadego (in provincia di Belluno) passava a nord di Feltre nei pressi di Sovramonte (in provincia di Belluno). Ritornando al dubbio aperto dal De Bon, probabilmente il tratto che da Feltre conduceva alla val Pusteria attraverso il Cadore costituiva la primitiva Claudia Augusta, poi spostava verso Trento in anni successivi. Quanto al feltrino, l'ipotesi piu' attendibile resta quella dell'Alpago Novello che cita dopo Cesiomaggiore la val Canzoi, Arson, Lasen, Aune, Lamon (tutti in provincia di Belluno), come centri abitati attuali toccati dall'antica strada; altri sostengono che la via giungesse a Pedavena (in provincia di Belluno) dirigendosi verso Arten e poi Castel Tesino, sulla base di una strada documentata nel Canaletto, ma probabilmente successiva. Volendo dare ragione all'Alpago Novello, il cui lavoro sembra essere stato il piu' attento ai particolari, tenendo conto che si trattava principalmente di una via militare, dobbiamo tornare al passo di Praderadego: queste erano le prime montagne che si presentavano a chi percorreva questa strada, dopo un tratto in pianura abbastanza agevole. Una torre costruita sul luogo indicava la via, come quella nei pressi del piu' tardo castello di Zumelle (in provincia di Belluno), dalla quale si raggiungeva il Piave che veniva attraversato per mezzo di un ponte di barche, in localita' Nave (anch'esso in provincia di Belluno), per raggiungere Cesiomaggiore. Prima di giungere ad Aune si doveva attraversare i torrenti Caorame e Stien, poi passare per Servo (in provincia di Belluno) da cui scendendo e subito risalendo la valle si arrivava a Lamon (e' ancora presente un ponte detto romano). Molto interessante e' il tratto da Lamon a San Donato, che si puo' scorgere da Arina, parallelo alla strada attuale. Un altro ponte romano si trova a Castel Tesino, dopo il paese di San Donato. Il percorso nel tratto alpino di Feltre si conclude infine, con la discesa verso Pergine della Claudia Augusta, la quale proseguira' il suo percorso attraverso la Valsugana. Una volta lasciata la zona del feltrino e arrivati a Trento, seguendo il corso dell'Adige arriviamo fino a Merano (in provincia di Bolzano). Dalle Alpi Sarentine ci dirigiamo verso le Alpi Retiche e valichiamo il Passo di Resia (sul confine italo-austriaco) e proseguendo verso nord arriviamo a passare tra le citta' Austriache di Prutz e Stuben. Di qui v'è un altro dubbio su quale fosse il vero percorso seguito dalla Claudia Augusta. Le due tesi, nessuna delle quali pero' ha conferma, sono divergenti: la prima afferma che la strada prosegua verso est passando per Prutz, mentre la seconda ne sostiene il transito ad ovest attraverso la citta' di Serfaus. Di qui si prosegue sempre verso nord con un andamento anche tortuoso e in alcuni tratti pericoloso, visto la zona montuosa ove si e'. Si passa poi per la citta' di Starkenbach e di seguito per Imst. Continuando sempre verso nord passiamo a pochi chilometri a est la citta' di Bichlbach e ugualmente facciamo ancora piu' a nord con la citta' di Füssen. Attraversiamo poi il centro cittadino di Altenstadt e successivamente quello di Eofach. Continuando ancora sorge un'altra divergenza d'opinioni su quale fosse il reale percorso dell'antica via. Dopo aver passato Landsberg v'è un dubbio sul fatto che la strada proseguisse con un andamento pressoche' rettilineo puntando direttamente verso nord oppure se avesse una deviazione verso ovest per la citta' di Igting: quale fosse realmente il tracciato non e' ancora stato accertato. Quale fosse il reale percorso, sebbene non sia accertato, ci consente ugualmente di ripercorre ancora l'antico tracciato che per certo passava per Königabrunn e poi si raggiunge Amburgo. Di qui si passa poi per Meltingen e successivamente per Druisheim. A questo punto mancano pochi chilometri da percorrere per giungere a Donauwörth che è il punto in cui la Claudia Augusta Altinate ha termine dato che ha raggiunto il Danubio.